DIGITAL360 dipendenti soddisfatti dello smart working: per nove su 10 migliora l’efficacia lavorativa

16 Aprile 2020

Il lavoro da remoto è stato accolto dai dipendenti di DIGITAL360 come uno strumento che ha lasciato invariata, e spesso ha migliorato, l’interazione con i responsabili e i colleghi, dando impulso alla responsabilizzazione, all’autonomia e alla percezione delle opportunità per i dipendenti. E’ quanto emerge da una survey interna promossa dall’azienda dopo le prime settimane di smart working, a metà aprile, per verificare l’andamento delle attività durante l’emergenza Coronavirus. Durante il lockdown infatti la società è passata al completo utilizzo dello smart working per tutti i suoi dipendenti e collaboratori, sfruttando al massimo gli strumenti di e-collaboration e virtual meeting.

Dal sondaggio è emerso che la decisione, presa per fare fronte al nuovo scenario economico e organizzativo causato dall’emergenza Covid19, è stata accolta dall’88%dei dipendenti in maniera positiva, senza rallentamenti, ma anzi con un miglioramento dei principali indici di produttività.   

Grazie all’utilizzo degli strumenti digitali di collaboration, le persone di DIGITAL360 non hanno riscontrato problemi di interazione con colleghi e clienti, e hanno evidenziato una serie di vantaggi che sono stati conseguenze dirette del lavoro da remoto: da una maggiore responsabilizzazione e autonomia, a un orientamento per obiettivi, dalla migliore capacità di concentrazione all’ottimizzazione dei tempi. I principali limiti di questa esperienza, secondo i risultati della survey, hanno riguardato il fatto di non poter contare sul “confronto informale” con i colleghi, dai quali spesso nascono nuove idee interessanti, e di doversi districare con qualche difficoltà tra lavoro e impegni familiari, soprattutto per chi ha figli.

Scendendo più nel dettaglio dei risultati del sondaggio, l’88% di chi ha risposto ha evidenziato come la propria efficacia lavorativa sia rimasta invariata (48%) o migliorata (40%) nelle settimane dello smart working “forzato”. Anche l’interazione con il proprio responsabile e i colleghi è analoga (57%) o migliorata (33%) per il 90% dei lavoratori. Mediamente, nelle prime settimane di smart working le persone di Digital360 hanno svolto ogni giorno 4 meeting a distanza con colleghi interni, e per nove partecipanti su 10 si è trattato di incontri “virtuali” di “buona o ottima efficacia”. Due al giorno le riunioni con interlocutori esterni, a partire dai clienti, che sono risultati positivi per l’80% del campione.

Ma perché i meeting virtuali funzionano meglio di quelli fisici? Innanzitutto perché garantiscono una migliore puntualità, un più rigoroso rispetto dei tempi e più pragmaticità, grazie anche alla possibilità di collaborare a distanza sui documenti e a una più chiara percezione delle opportunità di questi strumenti digitali.

Tra gli elementi più positivi dello smart working secondo i dipendenti di DIGITAL360 c’è infatti l’accesso a documenti e applicativi (92%), la responsabilizzazione su obiettivi e risultati (91%), il livello di autonomia raggiunto (90%) e la percezione di fiducia da parte del proprio responsabile (l’85%). Quanto alla criticità della conciliazione tra vita privata e lavoro, il 45% dei dipendenti del gruppo l’ha giudicata “buona o ottima”.

“In Digital360 lo smart working era un’abitudine da tempo, eravamo già preparati dal punto di vista sia culturale-organizzativo che tecnologico, ma siamo sorpresi dai risultati dell’indagine che rivela addirittura un miglioramento dell’efficacia lavorativa per buona parte delle nostre persone – commenta Andrea Rangone, presidente del Gruppo DIGITAL360 – I nostri collaboratori sono convinti che, una volta tornati alla normalità, l’esperienza di queste settimane possa essere preziosa per migliorare le modalità di lavoro e di organizzarsi, soprattutto a livello di autonomia, fiducia, responsabilizzazione e più maturo utilizzo degli strumenti di eCollaboration. L’emergenza che stiamo vivendo, nonostante le indubbie complessità, può rappresentare un’opportunità per molte organizzazioni di sperimentare nuovi metodi di lavoro più efficaci e produttivi abilitati dagli strumenti digitali”.